Nel febbraio del 1980 la fotografa, scrittrice e performer francese Sophie Calle venne a Venezia per seguire un uomo – Henry B. – che aveva incontrato per caso a Parigi e che le aveva parlato del suo imminente viaggio a Venezia.
L’artista prese nota delle strade e dei luoghi visitati, documentando molti di essi con fotografie.
Circa quarant’anni dopo, il Museo del Camminare ha seguito Sophie Calle che seguì Henry B. a Venezia e, per la prima volta, ha identificato i luoghi da lei fotografati e ha mappato i suoi itinerari, rendendoli disponibili a tutti coloro che desiderano cercare i sentimenti e le emozioni che l’autrice ha provato.
Leggi‘Per mesi ho seguito stranieri per strada. Per il piacere di seguirli, non perché mi interessassero particolarmente. Li ho fotografati senza che lo sapessero, ho preso nota dei loro movimenti, e alla fine li ho persi di vista e dimenticati’.1
Così la fotografa, scrittrice e performer francese Sophie Calle ha descritto l’idea dietro il suo progetto Suite Vénitienne, divenuto il suo primo libro d’artista nel 1983. Con questa idea in mente, Calle venne a Venezia l’11 febbraio 1980 per seguire un uomo – Henry B. – che aveva incontrato per caso a Parigi circa due settimane prima e che le aveva accennato alla sua intenzione di recarsi a Venezia.
La prima impressione che Calle ebbe di Venezia fu coerente con il suo progetto: si sentì alla ‘porta del labirinto’ e ‘pronta a perdersi nella città e in questa storia’.2 Le ci vollero circa quattro giorni per riuscire a rintracciare l'albergo di Henry B., dopodiché iniziò a seguire lui e la donna che lo accompagnava attraverso le calli e i campi della città per circa due settimane. L’artista si annotò i nomi delle strade e dei luoghi visitati, documentandoli in molti casi con fotografie.
Dopo circa quarant’anni, il Museo del Camminare ha seguito Sophie Calle che seguì Henry B. a Venezia. Ne è risultato un itinerario che permette ai “follower che seguiranno” di rivivere l’esperienza visiva e non visiva dell'artista. Permette anche di rimettere in atto il suo affascinante metodo per scoprire una città sconosciuta dando valore artistico a una pratica che è molto diversa da un processo basato sul caso e molto più interessante di questo. Si avvicina infatti a quella combinazione di caso e pianificazione che, secondo il situazionista francese Guy Debord, è alla base del concetto di ‘deriva’.3
Il metodo di Calle trae origine da un atto “casuale”, diventa un progetto di ricerca e, come tale, si trasforma in una forza – ‘un moteur’, come l’artista ha spesso sottolineato – capace di condurre a una potente esperienza esistenziale. L’obiettivo è duplice. Da un lato, permette di affrontare la scoperta antropologica di un ‘altro’ straniero e sconosciuto, svelandone scelte, abitudini e mentalità. Motivo ricorrente nella ricerca artistica di Calle, questo approccio ha portato l’artista a fantasticare sulle vite di questi stranieri creandone biografie immaginarie e mettere sotto osservazione la sua stessa vita. Nel progetto L’ombre (1981), ad esempio, incaricò un detective privato di seguirla e descrivere la sua vita. Dall'altro lato, tale metodo diventa una peculiare guida di viaggio e uno strumento per l’esplorazione. Così Calle spiegò una volta il suo progetto di seguire stranieri: ‘Ho pensato che forse mi porteranno in quartieri in cui non mi verrà mai in mente di andare, in luoghi in cui non avrò mai il desiderio di recarmi’.4
Riassumendo, il suo metodo combina il fascino di entrare nella vita di qualcun altro con l'eccitazione di fuggire dalle abitudini della propria mente per esplorare luoghi nuovi.Con questo in mente, il Museo del Camminare si è messo nei panni di Sophie Calle, o come si dice in inglese ‘nelle sue scarpe’ e ha camminato per Venezia. Il risultato sono i due itinerari che seguono, alla cui mappa si accede cliccando sulle parole in rosso. Cliccando sulle icone della mappa si visualizzano le fotografie di Calle, mentre cliccando sui titoli delle foto si ritorna a questa pagina.
La prima parte dell’itinerario di Sophie Calle inizia nel sestiere di Dorsoduro e, in particolare, alla Locanda Montin – tutt’ora in funzione – in cui prese la camera numero 1 al suo arrivo a Venezia il 12 febbraio 1980. Calle alloggerà alla Locanda per tutta la durata del suo progetto e consumerà qui la maggior parte delle sue cene.
Una calletta vicina – Calle del Forno – attirò la sua attenzione e la fotografò.
Lo stesso giorno del suo arrivo fece un breve giro a Piazza San Marco, e fu soltanto il giorno successivo che la caccia a Henry B. cominciò.
Nascosta da occhiali scuri, sciarpa, e – per la passeggiata serale e un whiskey all’Harry’s Bar – una parrucca bionda, lo cercò alla Questura e in tutti gli hotel di lusso: Savoia, Canaletto, Londra, Danieli, San Marco, ma la risposta fu negativa. Il 15 febbraio, dopo aver telefonato a più di 120 alberghi, lo trovò finalmente alla Pensione Casa de Stefani, in Calle del Traghetto, allora una pensione di terza classe, oggi l’hotel a tre stelle Locanda San Barnaba.
Calle trascorse la mattina dei giorni seguenti ad aspettarlo in Calle del Traghetto, ma lui non si mostrò. Così, nel pomeriggio, partì per Piazza San Marco, dove, il giorno 17, si fermò a bere qualcosa al Caffè Florian.
Ritornò in Calle del Traghetto lunedì 18, e finalmente, alle 10.05 del mattino, la porta della pensione si aprì, Henry B. apparve a braccetto con una donna, e il pedinamento ebbe inizio.
Calle seguì Henry B. e la donna da Calle del Traghetto a Ruga Vecchia San Giovanni, vicino al Ponte di Rialto. Passarono da Campo San Barnaba, Ponte dei Pugni, Rio Terà Canal, Campo Santa Margherita, Calle de la Chiesa, Ponte San Pantalon, Campiello Mosca, Salizada San Pantalon, Rio del Gaffaro, Fondamenta dei Tolentini, Campo dei Tolentini, Calle dei Amai, Calle de le Chiovere, Campo San Rocco, Calle Larga Prima, Campo San Tomà, Calle del Traghetto, Campiello San Tomà, Ponte San Tomà, Rio Terà dei Nomboli, Calle dei Saoneri, Ponte San Polo, Salizada San Polo, Campo San Polo, Sotoportego e Ponte de la Madoneta, Calle de la Madoneta, Campiello dei Meloni, Calle de Mezo, Campo Sant’Aponal – nei pressi del quale, in Campo San Silvestro, Calle fece una delle fotografie del suo libro più iconiche –, Calle de l’Ogio o de la Rugheta, e Ruga Vecchia San Giovanni fino a incrociare Ruga dei Oresi (la via degli orefici), dove la donna che accompagnava Henry B. entrò nell’edificio che allora ospitava il Banco di Roma, e oggi l’Unicredit.
Calle interruppe qui l'inseguimento, alle 11.25 del mattino, dopo aver dato ‘un’occhiata di un’ora alla vita di Henry B.’.5
Nel pomeriggio, ai piedi dell’orologio di Piazza San Marco, Calle incontrò un'amica, Luciana C., che le disse di aver appena visto al Caffè Florian un uomo che corrispondeva alla descrizione di Henry B. fattale da Calle. L’amica aveva ragione e Calle fotografò Henry B. e la donna con lui attraverso la vetrina del Florian.
Alle 6 del pomeriggio, i due lasciarono il caffè e Calle li seguì in Piazza San Marco – dove si fermarono a vedere le vetrine del negozio della vetreria veneziana Pauly e C. Poi Calle seconda de l’Ascension, Calle Frezzeria e Piscina de Frezzeria, dove alle 6.15 la coppia entrò il negozio di antiquariato da Luigi, al numero 1656. Calle li aspettò in strada, battendo i denti per il freddo, davanti al ristorante La Colomba. Alle 8.10, un passante le chiese se avesse bisogno di aiuto e lei rispose che stava aspettando un uomo di cui era innamorata, visto che ‘solo l’amore sembrava ammissibile’, come scrisse nel libro.6.
Alle 8.45, la coppia lasciò il negozio e Calle li seguì in Calle de Frezzeria, Calle seconda de l’Ascension e Calle Vallaresso, dove si imbarcarono tutti sul vaporetto per l’Accademia. Dopo aver girato intorno alla chiesa di Santa Maria de la Carità, la coppia si recò alla Trattoria ai Cugnai, al civico 857 di Calle Nuova Sant’Agnese. Li vide seduti a un tavolo, e poi, alle 9.30, ritornò alla sua pensione.
La mattina del giorno seguente, il 19 febbraio, Calle trascorse un’ora tra le 10 e le 11 al Bar ai Artisti, in Campo San Barnaba, aspettando di vederlo passare, ma senza risultato. Rinunciò e si recò al negozio di antiquariato di Luigi in Piscina di Frezzeria, dove si presentò come un’amica di Henry B. Più tardi, Calle incontrò l’amico di un amico, Mr S., veneziano, al Caffè Florian e alle 13.30 incontrò Mr C e due altri professori vicino all’Accademia e pranzò con loro in un ristorante vicino.
poi Calle camminò a caso attraverso la città alla ricerca di Henry B., ma ‘Questo metodo è elementare, facile, e rilassante, benché con un basso livello di efficienza’.7
Alle 15.20 lo vide al centro di Campo Sant’Angelo mentre fotografava un gruppo di bambini che giocavano e anche lei li fotografò. La donna che accompagnava Henry B. lo raggiunse e ‘il viaggio iniziò’8: Campo Sant’Angelo, Calle del Spezier, Ponte de la Cortesia – da cui lui indicò il canale per mostrare qualcosa alla donna e Calle fece una fotografia nella stessa direzione – Campo Manin, dove la coppia si separò e Calle seguì Henry B. in Campo Sa Luca, Calle de le Balanze, Calle dei Fabri, Calle del Teatro o de la Comedia, Ponte del Lovo, Calle del Lovo, Campo San Salvador – dove si fermarono brevemente di fronte al Credito Italiano – poi Calle Marzarieta due Aprile, Campo San Bortolomio, Salizada San Grisostomo, dove lo seguì all'interno dell’ufficio postale centrale, al Fondaco dei Tedeschi. Dopo averlo fotografato nascondendosi dietro a una colonna, Calle lo seguì fuori dall'ufficio al Ponte de l’Ogio, Calle del Teatro o de l’Opera, Corte seconda del Milion, Sotoportego del Milion – ‘un passaggio a volta buio e nauseabondo utilizzato come discarica’9 –, Ponte del Teatro o Marco Polo, sul quale lui si fermò per fotografare il canale o forse la casa di Marco Polo.
Per il timore che lui la notasse, Calle lo superò e si nascose in un portone per aspettarlo. Poiché lui non appariva, ritornò al ponte dove lo vide mentre riprendeva a camminare. Prima di seguirlo, Calle ebbe il tempo di fotografare il canale e la casa. Poi Calle Scaletta, Campo Santa Marina, Calle del Cristo, Ponte del Cristo, Fondamenta Van Axel – dove lui chiese a un passante di fotografarlo in posa davanti a Palazzo Van Axel –, Calle de le Erbe, Ponte Rosso, e poi Campo Santi Giovanni e Paolo, con il monumento equestre al centro e l’ospedale su un lato. Calle lo seguì nella sala di ingresso dell’ospedale e quasi si sfiorarono all’uscita dall’edificio. Poi Ponte Cavallo, sui gradini del quale lui si sedette guardandola, mentre lei girava intorno al monumento equestre facendo finta di studiarlo, per poi lasciare il Campo camminando lungo l’ala destra dell’ospedale e infine appoggiandosi contro una colonna con gli occhi chiusi.
Quando li riaprì, Henry B. era davanti a lei e disse: “I suoi occhi, riconosco i suoi occhi; erano quelli che avrebbe dovuto nascondere”.10 Poi la fotografò e le chiese se volesse camminare insieme a lui. Presero la Fondamenta dei Mendicanti fino al pontile lungo la Laguna Morta, con il cimitero di San Michele in lontananza. Poiché lui aveva un appuntamento in Piazza San Marco, presero un vaporetto senza scambiarsi una parola e una volta davanti al Caffè Florian si dissero semplicemente addio. Calle gli fece una fotografia mentre lui si allontanava sotto il portico.
L’inseguimento di Henry B. da parte di Calle finì in quel momento. La mattina del giorno seguente, Calle andò in Piazza San Marco e si fece fare una fotografia davanti alla Basilica di San Marco – la foto che apre questa pagina web. Nel pomeriggio, apprese dall’antiquario Luigi che Henry B. era a Venezia con lo scopo di scattare fotografie per il libro di uno scrittore inglese. Controllando il libro degli ospiti del negozio, Calle trovò l'indirizzo di Henry B. a Parigi. Il giorno 23, Calle venne a sapere che la partenza di Henry B. da Venezia sarebbe avvenuta quella sera stessa con il treno delle 21.15 per Parigi. Prendendo un treno precedente che passava da Bologna, Calle arrivò a Parigi qualche minuto prima di lui, alle 10.08 della mattina di domenica 24 febbraio, riuscendo così a fotografarlo per l’ultima alla Gare de Lyon.
Foto di Copertina: Sophie Calle in Piazza San Marco, elaborazione digitale, foto Sophie Calle, in Calle, Sophie; Baudrillard, Jean, Suite Vénitienne / Sophie Calle. Please Follow Me / Jean Baudrillard, Seattle, Bay Press, 1988 (1a ed. Paris, Éditions de l'Étoile, 1983).
immagini scorrevoli: fotogrammi del film Nouvelle Suite Vénitienne. regia di Pascal Kanè; con Anne Alvaro; sceneggiatura di Sophie Calle e Pascal Kanè. Les Films d'Ici, 1984.
Tutte le foto sono di Sophie Calle, in Calle, Sophie; Baudrillard, Jean, Suite Vénitienne / Sophie Calle. Please Follow Me / Jean Baudrillard, op. cit., ad eccezione della Locanda Montin, del MdC.
1. Calle, Sophie, Suite Vénitienne / Sophie Calle. Please Follow Me / Jean Baudrillard, op. cit., p. 2.
2. Ibid., p. 6.
3. cfr. Sadler, Simon, The Situationist City, London-Cambridge (Ma), Mit, 1999.
4. ‘Sophie Calle’, The South Bank Show, Episode 3, 2005.
5. Calle, Sophie, Suite Vénitienne / Sophie Calle. Please Follow Me / Jean Baudrillard, op. cit., p. 30.
6. Ibid., p. 38.
7. Ibid., p. 44.
8. Ibid.
8. Ibid.
10. Ibid., p. 50.
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